Otto donne, otto storie di vita si sono avvicendate in un racconto corale lunedì 27 marzo nel contesto suggestivo di una villa, donata da una donna, la signora Marchini Ramello, alla comunità San Mauriziese. Attraverso ricordi, narrazioni ed evocazioni di immagini queste donne hanno descritto la quotidianità lavorativa e di impegno declinandole al femminile sebben spesso tradizionalmente appannaggio del mondo maschile. Sebben che siano donne, paura non hanno – per riprendere le parole del ben noto canto di protesta delle mondine padane – di dirigere amministrazioni (Loredana Devietti, Sindaco di Cirie), essere a capo di cantieri di costruzioni ( Enrica imprenditrice edile), manovrare camion (Donatella Perrero e la figlia Giorgia Carnieletto in una ditta familiare di asfalti), organizzare un’azienda agricola realizzando così il sogno del marito scomparso in giovane età (Angela Beruatto), impegnarsi in servizi che le vedono coinvolte con la divisa dei vigili del fuoco (Caterina Moretti e Giuliana Costa) e conseguire un titolo mondiale nella disciplina sportiva della kickboxing (la giovane Sara Prandi). Certo non negano le difficoltà e le pesantezze di lavori e attività condotti in ambienti un tempo solo maschili, ma la loro determinazione apre spazi e scenari in cui altre donne possono trovare luoghi di realizzazione professionale e di vita. Una di loro si dice contrariata quando qualcuno si complimenta con lei attribuendogli forza e coraggio da uomo …sei una donna con le palle, le dicono con una pacca sulle spalle, come se la forza e la potenza si concentrassero solo negli organi sessuali maschili. No, dice lei, sono una Donna …e basta!
Paola Conterio
Psicoterapeuta – socia de La Rete delle Donne







